Monique Wittig
VIRGILE, NON
Tradotto per la prima volta in italiano, l'ultimo romanzo della scrittrice e teorica Monique Wittig è una scorribanda all'inferno, sulla falsariga nientemeno che della Divina Commedia. Sullo sfondo di una città che è San Francisco ma anche un ventoso deserto popolato di chimere, un luogo metafisico che è ovunque e da nessuna parte, si svolge un viaggio in cui si incontrano le anime dannate e splendide angele tutte rigorosamente di sesso femminile, si cade di botto dall'inferno al paradiso e, per riposarsi dall'ardua avventura, si va a bere un bicchiere nei locali di tendenza del limbo. Protagonista del viaggio è Wittig stessa, novello Dante, accompagnata dalla sua guida Manastabal, una butch di bella presenza e muscolosi avambracci, nel ruolo che fu di Virgilio. Sorta di opera da tre soldi sulla miseria femminile, l'inferno eterosessuale e gli orrori di ogni potere e di ogni dominazione, Virgile, non è un'esplorazione feroce ma anche divertita delle dinamiche dell'oppressione e della lotta. Se in Dante tutto era ordine e simmetria, qui, modernamente, ogni gerarchia è sconvolta e negata; invece dei cento canti e della progressione ordinata dal basso verso l'alto, qui abbiamo 42 capitoli e un andirivieni scatenato tra inferno e paradiso. Ma il filo narrativo resta solido, in quello che è forse il più leggibile e godibile dei romanzi dell'autrice francese. Come nella commedia di Dante, qui c'è una provvidenza e ci sono angeli in carne e ossa, ci sono mostri, c'è il fiume Acheronte che dona l'oblio, ci sono gli orrori dell'inferno e le delizie del paradiso - e, come nella Commedia, non manca il lieto fine.
€ 12,00
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